QUESTO GOVERNO S’HA DA FARE!

inciucio

Questo governo deve partire.

Non ci sono tanti discorsi da fare, molti nodi da sciogliere. Questa è l’unica reale possibilità per uscire dall’impasse istituzionale che si è venuta a creare dopo le elezioni. Non c’è più tempo da perdere.
Servono riforme profonde e strutturali . Il tempo dei giochini, dei capricci, dei ricatti e dell’inconcludenza deve finire subito.
Ed infatti sembra che anche i partiti, dopo la sgridata di Napolitano, abbiano avvertito l’urgente bisogno del nostro paese di un esecutivo forte e stabile.

In momenti di questo tipo, le forze parlamentari devono mettere da parte ogni tipo di preclusione ideologica. Ci si deve sedere ad un tavolo e cercare di fare il più possibile. In momenti di questo tipo non accettiamo forze parlamentari schizzinose.
Infatti, tanto per ricordare a coloro che hanno gridato all’inciucio, nel 1976 il Partito Comunista Italiano assicurò l’appoggio esterno al governo Andreotti. Capito? Giulio Andreotti, mica Salvador Allende. Eppure la necessità di collaborazione spinse questi due partiti, così lontani ideologicamente, a cercare un compromesso.

Ed anche oggi i partiti si devono tappare il naso e trovare punti di convergenza. Anche con Berlusconi, la Gelmini, Brunetta, Rosy Bindi e Franceschini. Proprio perché non ci sono altre opzioni. O si forma un governo o l’Italia andrà incontro ad un suicidio istituzionale.

Basterebbe trasformare in legge alcune delle proposte dei cosiddetti 10 Saggi per riformare una parte importante del nostro assetto istituzionale. Uscire dal bicameralismo perfetto e formare un Senato delle Regioni che possa, realmente, rappresentare le realtà locali; ridurre i Deputati a 480 e i Senatori a 120; cambiare legge elettorale per garantire una governabilità certa alla coalizione vincente; ridare ossigeno alle imprese, saldando tutti i debiti della Pubblica Amministrazione ed altri pochi punti possono essere la base di un programma di governo semplice ma efficace che possa assicurare stabilità al nostro Paese.

Ecco perché non riesco a capire il no a priori con cui Grillo liquida questa proposta. Un movimento che riesce ad ottenere più di 8 milioni di voti con la promessa di rinnovare la struttura del Paese dovrebbe fare di tutto per dare delle risposte ai propri elettori. Deve portare dei risultati, qualche obiettivo raggiunto.
Invece, il Movimento 5 Stelle si isola nel proprio mondo ripetendosi “Sono tutti cattivi e corrotti, noi non parliamo con nessuno”, e rischia così di allontanarsi dalla voce del popolo che gli aveva chiesto cambiamento.
Grillo deve capire che non gli stanno chiedendo di dare in nozze sua figlia a Brunetta o di fare una vacanza ad Arcore con la Santanchè, ma di formare un governo di scopo. Sicuramente la classe politica degli ultimi vent’ anni ha fallito. A destra e a sinistra. Ma la politica è compromesso.
Sei si sceglie di andare in Parlamento bisogna saper discutere e collaborare con chiunque. Questo è il principio della democrazia parlamentare.

Gli elettori si sono stufati della politica da salotto che litiga su questioni inutili. L’Italia ha, di nuovo, bisogno della vera politica. Quella che riesce a risolvere i problemi reali dei cittadini. Per una volta: Basta chiacchiere, sedetevi ad un tavolo e mettetevi all’opera.

 

Gabriele Guzzi

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